Conosciuta anche come “IVF mini” o “IVF low cost”, l’ eco-IVF è un trattamento di fecondazione in vitro con una stimolazione più leggera ed è quindi un’alternativa più economica.
I vantaggi del programma includono:
- Costo del trattamento significativamente più basso
- Dosi più basse di farmaci, per una stimolazione più “leggera”
- Un numero di ecografie ridotto con conseguente maggiore libertà e flessibilità
- Il basso costo rende il trattamento accessibile a più coppie
Ciclo naturale (senza farmaci) o stimolazione leggera IVF (pochi farmaci)
Un trattamento di fecondazione in vitro su ciclo naturale è simile ad un ciclo IVF convenzionale, con la sola differenza che non vengono somministrati farmaci per stimolare le ovaie (in alcuni casi può essere somministrata una piccola dose di farmaco per ottenere il pieno controllo dell’ovulazione). La paziente viene monitorata con ecografie ed esami del sangue, in modo da seguire lo sviluppo del follicolo.
Quando il follicolo dominante raggiunge la dimensione adatta, si organizza il prelievo ovocitario. L’ovocita viene fecondato in laboratorio allo stesso modo di un tipico ciclo IVF.
Se viene prodotto un embrione vitale, che si sviluppa regolarmente, viene trasferito in utero.
Il ciclo di fecondazione assistita su ciclo naturale è recentemente diventato molto popolare come alternativa alla fecondazione in vitro classica.
Questo metodo presenta numerosi vantaggi rispetto all’IVF standard, compresa l’eliminazione del rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS), nessuna (o poche) iniezione di gonadotropine e quindi costi minori, evitando la produzione di embrioni soprannumerari ed eliminando il rischio di gravidanze multiple. Lo svantaggio principale è il tasso di gravidanza ridotto rispetto alla fecondazione in vitro con stimolazione ovarica.
Tuttavia, in alcuni casi, quali la scarsa risposta ovarica o l’età avanzata, questa tecnica può produrre risultati comparabili a quelli dei cicli con stimolazione ovarica.
Condivisione di uova (“egg sharing”)
In determinate circostanze (ad esempio nel caso di una donna giovane, fattore di infertilità tubarico o maschile), una coppia può scegliere di donare i propri ovociti in eccesso ad un’altra coppia che ne ha bisogno.
La donna che “condividerà” i propri ovociti si sottoporrà ad un ciclo di fecondazione assistita convenzionale, tra cui la stimolazione ovarica, il prelievo degli ovociti ed il trasferimento di embrioni. Le uova in eccedenza saranno donate alla ricevente, il cui utero verrà preparato con una terapia ormonale per l’impianto degli embrioni. Questo processo permette una significativa riduzione dei costi del trattamento.
Entrambe le parti sono protette dalla Legge 3305/2005.